"Il centro pecci raddoppia i suoi spazi espositivi grazie ad un progetto di ampliamento firmato dall'architetto Maurice Nio. La nuova ala abbraccerà (a conclusione dei lavori?) l'edificio esistente che verrà integralmente conservato e lasciato intatto con spazi riqualificati e potenziati."
"Un esposizione su oltre 3000mq di opere sospese tra un passato ormai lontanissimo e un futuro ancora distante...nonostante il titolo catastrofico "la fine del mondo" la mostra non vuole essere la rappresentazione di un futuro catastrofico imminente ma più una presa di coscienza della condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo e riflessione sugli scenari che ci circondano."
Grande evento per la città di Prato, finalmente il Pecci riapre; era da un pò che aspettavo questo evento incuriosita da questo "mostro contemporaneo" ... così, tra critiche ed apprezzamenti eccomi finalmente a Prato ad osservare con i miei occhi questa novità! Una bella giornata di sole, un bel pranzetto in centro città ed ecco, con una comodissima navetta appositamente messa a disposizione per il grande evento, giungere in viale della Repubblica, 277 ... uuhh ma che fermento!!!! Nonostante l'inaugurazione della tarda mattinata infatti, ad accoglierci c'è un inaspettata luuuunga fila di attesa!!!! ... ma per fortuna ad allietarci (a distanza) la presenza de " l'uomo albero" tra battute vedo non vedo, risatine, domande incuriosite e risposte che sconfinavano nella ricerca di logiche interpretative a volte un pò curiose...eccoci arrivare alla porta d'ingresso ... holè!
Dove andiamo? A Matera! 428 km da parcorrere, 5.5 ore di viaggio... si può fare!!!
Arrivati, la vista notturna su Matera è uno spettacolo
che ci avvolge nella sua atmosfera sospesa nel tempo
Primo giorno visita dei sassi;
il sole ci restituisce un'altra Matera altrettanto affascinante ...
ci si perde tra i vicoli e le strade assolate circondati dal bianco accecante
della pietra alla ricerca di Chiese rupestri e scorci suggestivi.
ore 12
il sole comincia a farsi sempre più forte, il cappello non basta più ...
rifugiarsi in qualche Chiesa è una necessità ... oltre che un piacere!
La Cattedrale spicca tra tutte le altre,essa fu edificata nella “civita”, il punto più alto e visibile della
città, nel 1270. La facciata principale è
rivolta verso la vallata del Sasso Barisano da cui si può godere di una bellissima vista della città.L’edificio è in stile romanico
pugliese e presenta un esterno ricco di elementi fortemente simbolici che
richiamano la vita spirituale dell’epoca...ma entrando (sorpresa!) appare evidente il contrasto con lo stile esterno; qui nulla è rimasto allo
stato originario, eccetto pochi importanti affreschi ed i bei capitelli
medioevali, nel seicento infatti sono stati
aggiunti ovunque stucchi, decorazioni e manufatti in pietra calcarea dipinta di eccezionale fattura.
porta laterale:"porta di piazza" , in alto è presente un piccolo
bassorilievo rappresentante il profeta Abramo, padre delle tre religioni
monoteistiche (Cristianesimo, Islamismo ed Ebraismo) che
molto probabilmente vuole suggerire un'idea di fratellanza tra esse,
messaggio rivolto alle comunità appartenenti alle tre religioni
presenti nella città tra il XII e il XIV secolo.
affaccio sul sasso Barisiano
Sempre a caccia di refrigerio decidiamo di visitare la grande cisterna idrica della città nota con il nome di palombaro lungo; esso è uno degli elementi archittetonico-funzionali che caratterizza i Sassi e il territorio circostante e che meglio di altri esemplifica il processo di adattamento all'ambiente e al territorio.
ma l'anima di Matera a volte si perde per le strade piene di turisti
e di operatori "squalo" che propongono tour o giri romantici della città ad ogni angolo ...
così, sotto il sole battente ci intrufoliamo tra i vicoli per cercare,
momenti di refrigerio ed allontanarci un pò dalle "zone di caccia"...
arriviamo a Casa Noha
che ci restituisce in maniera impeccabile e poetica il vero senso della città
(un consiglio: dovrebbe essere la prima cosa da visitare a Matera)
...così le pietre, i portoni delle case ed ogni singolo elemento che incontriamo inizia a raccontarci una storia dimenticata, una storia densa di vicende umane
"Lucania 1961" Carlo Levi
Girando per Matera sembra proprio, come dicono in molti,
di viaggiare nel tempo e nello spazio ...alcuni scorci ci riportano indietro nel tempo,
in luoghi anche diversi e lontani...nei luoghi dei films che hanno dato pian piano visibilità a questa splendida città ma soprattutto alla sua storia
rimasta per anni dimenticata ed accantonata
"Il vangelo secondo Matteo" Pasolini
Guardandosi poi attorno
non si può non esser catturati dall'aspro paesaggio materano;
la Murgia è difronte ai nostri occhi e ci rapisce e ci chiama ...
(per chi lo ha visto - un pò come "pic-nic a hanging rock!"
... camminando verso la montagna sacra)
ma aspettiamo che il sole cali e che la luce del tramonto ci avvolga
e ci doni quel pizzico di magia necessaria...
la traversata del ponte ci attende, riusciranno i nostri eroi?
(con la giusta compagnia si affronta tutto e si gode meglio di ciò che ci circonda)
...di fronte ai nostri occhi ecco palesarsi una vista emozionante
che ci riempie il cuore di bellezza e di malinconica armonia ...
un paesaggio dove natura e uomo si fondono in uno spazio sospeso nel tempo.
I giorni sono pochi e le cose da vedere tante ...
(quanti siete? dove andate? solo un fiorino!!!) e tanti sono i "fiorini" da sganciare ...
ma ci rivedremo Matera, c'è ancora molto da scoprire!
Castel del Monte era d'obbligo dato l'enorme fascino che suscita la sua struttura
l'immaginazione vola grazie ad una visita guidata degna di nota che nonostante le stanze praticamente spoglie ha saputo rendere l'eleganza, l'armonia e lo straordinario ingegno matematico-architettonico di questa struttura che si pone a collegamento tra terra e cielo
DUE GIORNI DI ARTE TRA FIERE UN Pò SNOB, MUSEI E GALLERIE TIRATI A LUSTRO, BOTTEGHE INSOLITE E LOCALI STRAPIENI
Lontano dagli eventi più mondani, iniziamo il nostro percorso d'arte on the road in una Bologna avvolta dalla nebbia, dopo alcune classiche delusioni, eccoci giungere in via Farini, dove una rapida sequenza di ritratti realizzati tra il '500 ed il '900 ci accoglie presso la FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BOLOGNA, il percorso evidenzia le diverse accezioni di ritratto: naturale, allegorico,aristocratico, introspettivo, di genere, futurista, caricaturale
Cleto Tomba “omaggio a Picasso” 1947-57
Una processione si avvia ad osservare un celebre ritratto
di
Picasso;ci sono volti noti della storia del passato
o meglio, sono piuttosto dei capolavori della ritrattistica
di tutti i tempi; una "sfilata di
ritratti noti”
...un caso di "caricatura del ritratto"?
Nonavevovistolefoto.blogspot incontra I LEGATORI nella loro bottega di via Farini ... une pause de plasir avec la musique de "les parapluies"
le parole che non ti ho detto (perché non avevo visto le foto)
E la storia dei ritratti continua in Piazza S. Stefano, Galleria del Cembalo presenta “IN POSA” presso PALAZZO ISOLANI
Un immagine ”in posa” è per definizione costruita, su questo tema cardine della fotografia, sulla sua natura teatrale di vera finzione, riflettono nove autori:
A. Imbriaco sequenza di manichini soldati che
voltano le spalle all'obiettivo
A. Pavesi Fiori
documentazione sociale “ritratti di attese”
P.Ventura scene dipinte di memoria
ottocentesca
M. Cavazza autoritratti sineddoche
THE DAY AFTER
Nuova pelle per l'atrio dell'autostazione by associazione "il cerchio e le gocce" di Torino dove da quest'anno è stata allestita "l'area tolk" (per tutti i timorosi della cultura fruizione facilitata e gratuita).
La giornata di SetUp si apre con la presentazione del Festival Pop Up! Arte Contemporanea nello spazio urbano e del documentario Zio Ziegler alla cava di Arcevia.
Start SetUp
L'IMPATTO:
il labirinto della "vita privata"
LA CARTA E LE SUE ACCEZIONI
Luce all'Artigiano-Artista
con Sandro Tiberi
dove la “carta a mano” diventa
un vero e proprio
linguaggio artistico.
RIFLETTIAMOCI SU
Da sempre appassionata al recupero creativo, la TRENCH ART rappresenta sicuramente una cultura del recupero, del riuso, del risparmio, attuata però in tempi di guerre che, oggi più di ieri, deve far riflettere. Fanno parte dell'arte di trincea, tutti quegli elementi decorativi o di utilità quotidiana la cui produzione è direttamente connessa ad un conflitto armato o alle sue conseguenze.