domenica 16 ottobre 2016

CENTRO PECCI reopening "La Fine del Mondo"

"Il centro pecci raddoppia i suoi spazi espositivi grazie ad un progetto di ampliamento firmato dall'architetto Maurice Nio. La nuova ala abbraccerà (a conclusione dei lavori?) l'edificio esistente che verrà integralmente conservato e lasciato intatto con spazi riqualificati e potenziati."


"Un esposizione su oltre 3000mq di opere sospese tra un passato ormai lontanissimo e un futuro ancora distante...nonostante il titolo catastrofico "la fine del mondo" la mostra non vuole essere la rappresentazione di un futuro catastrofico imminente ma più una presa di coscienza della condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo e riflessione sugli scenari che ci circondano."




Grande evento per la città di Prato, finalmente il Pecci riapre; era da un pò che aspettavo questo evento incuriosita da questo "mostro contemporaneo" ... così,  tra critiche ed apprezzamenti eccomi finalmente a Prato ad osservare con i miei occhi questa novità! 
Una bella giornata di sole, un bel pranzetto in centro città ed ecco, con una comodissima navetta appositamente messa a disposizione per il grande evento, giungere in viale della Repubblica, 277 ... uuhh ma che fermento!!!! Nonostante l'inaugurazione della tarda mattinata infatti, ad accoglierci c'è un inaspettata luuuunga fila di attesa!!!! ... ma per fortuna ad allietarci (a distanza) la presenza de " l'uomo albero" tra battute vedo non vedo, risatine, domande incuriosite e risposte che sconfinavano nella ricerca di logiche interpretative a volte un pò curiose...eccoci arrivare alla porta d'ingresso ... holè!   






Le opere più emozionanti









giovedì 4 agosto 2016

Visit Matera


Dove andiamo? A Matera!
428 km da parcorrere, 5.5 ore di viaggio...
si può fare!!!

Arrivati, la vista notturna su Matera è uno spettacolo
 che ci avvolge nella sua atmosfera sospesa nel tempo


Primo giorno visita dei sassi;
 il sole ci restituisce un'altra Matera altrettanto affascinante ... 
ci si perde tra i vicoli e le strade assolate circondati dal bianco accecante 
della pietra alla ricerca di Chiese rupestri e scorci suggestivi.


ore 12
 il sole comincia a farsi sempre più forte, il cappello non basta più ...
rifugiarsi in qualche Chiesa è una necessità ... oltre che un piacere!


La Cattedralspicca tra tutte le altre,essa fu edificata nella “civita”, il punto più alto e visibile della città, nel 1270. La facciata principale è rivolta verso la vallata del Sasso Barisano da cui si può godere di una bellissima vista della città. L’edificio è in stile romanico pugliese e presenta un esterno ricco di elementi fortemente simbolici che richiamano la vita spirituale dell’epoca...ma entrando (sorpresa!) appare evidente il contrasto con lo stile esterno; qui nulla è rimasto allo stato originario, eccetto pochi importanti affreschi ed i bei capitelli medioevali, nel seicento infatti sono stati aggiunti ovunque stucchi, decorazioni e manufatti in pietra calcarea dipinta di eccezionale fattura.

porta laterale:"porta di piazza" , in alto è presente un piccolo 
 bassorilievo rappresentante il profeta Abramo, padre delle tre religioni 
monoteistiche (Cristianesimo, Islamismo ed Ebraismo) che 
molto probabilmente vuole suggerire un'idea di fratellanza tra esse, 
messaggio rivolto alle comunità appartenenti alle tre religioni
 presenti nella città tra il XII e il XIV secolo.

affaccio sul sasso Barisiano

Sempre a caccia di refrigerio decidiamo di visitare la grande cisterna idrica della città nota con il nome di palombaro lungo; esso è uno degli elementi archittetonico-funzionali che caratterizza i Sassi e il territorio circostante e che meglio di altri esemplifica il processo di adattamento all'ambiente e al territorio.


ma l'anima di Matera a volte si perde per le strade piene di turisti 
e di operatori "squalo" che propongono tour o giri romantici della città ad ogni angolo ... 


così, sotto il sole battente ci intrufoliamo tra i vicoli per cercare,
 momenti di refrigerio ed allontanarci un pò dalle "zone di caccia"... 


arriviamo a  Casa Noha  
che ci restituisce in maniera impeccabile e poetica il vero senso della città 
 (un consiglio: dovrebbe essere la prima cosa da visitare a Matera)



 ...così le pietre, i portoni delle case ed ogni singolo elemento che incontriamo
 inizia a raccontarci una storia dimenticata, una storia densa di vicende umane




"Lucania 1961" Carlo Levi



Girando per Matera sembra proprio, come dicono in molti, 
di viaggiare nel tempo e nello spazio ...alcuni scorci ci riportano indietro nel tempo,
 in luoghi anche diversi e lontani...nei luoghi dei films che hanno dato pian piano visibilità a questa splendida città ma soprattutto alla sua storia 
rimasta per anni dimenticata ed accantonata




"Il vangelo secondo Matteo" Pasolini



Guardandosi poi attorno 
non si può non esser catturati dall'aspro paesaggio materano; 
la Murgia è difronte ai nostri occhi e ci rapisce e ci chiama ...
(per chi lo ha visto - un pò come "pic-nic a hanging rock!" 
... camminando verso la montagna sacra)



ma aspettiamo che il sole cali e che la luce del tramonto ci avvolga 
e ci doni quel pizzico di magia necessaria... 
la traversata del ponte ci attende, riusciranno i nostri eroi?
(con la giusta compagnia si affronta tutto e si gode meglio di ciò che ci circonda)



...di fronte ai nostri occhi ecco palesarsi una vista emozionante
che ci riempie il cuore di bellezza e di malinconica armonia ... 
un paesaggio dove natura e uomo si fondono in uno spazio sospeso nel tempo.




I giorni sono pochi e le cose da vedere tante  ... 
(quanti siete? dove andate? solo un fiorino!!!) e tanti sono i "fiorini" da sganciare ...
 ma ci rivedremo Matera, c'è ancora molto da scoprire!




 Castel del Monte era d'obbligo dato l'enorme fascino che suscita la sua struttura 
l'immaginazione vola grazie ad una visita guidata degna di nota che nonostante le stanze praticamente spoglie ha saputo rendere l'eleganza, l'armonia e lo straordinario ingegno matematico-architettonico di questa struttura che si pone a collegamento tra terra e cielo











































giovedì 4 febbraio 2016

ART CITY DAYS IN (BO)



DUE GIORNI DI ARTE TRA FIERE UN Pò SNOB, MUSEI E GALLERIE TIRATI A LUSTRO, BOTTEGHE INSOLITE E LOCALI STRAPIENI


Lontano dagli eventi più mondani, iniziamo il nostro percorso d'arte on the road in una Bologna avvolta dalla nebbia, dopo alcune classiche delusioni, eccoci giungere in via Farini, dove una rapida sequenza di ritratti realizzati tra il '500 ed il '900 ci accoglie presso la FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BOLOGNA, il percorso evidenzia le diverse accezioni di ritratto: naturale, allegorico,aristocratico, introspettivo, di genere, futurista, caricaturale


Cleto Tomba “omaggio a Picasso” 1947-57
Una processione si avvia ad osservare un celebre ritratto 
di Picasso;ci sono volti noti della storia del passato
 o meglio, sono piuttosto dei capolavori della ritrattistica 
di tutti i tempi; una "sfilata di ritratti noti”
...un caso di "caricatura del ritratto"?

Nonavevovistolefoto.blogspot incontra I LEGATORI  nella loro bottega di via Farini ... une pause de plasir avec la musique de "les parapluies"


le parole che non ti ho detto (perché non avevo visto le foto)



E la storia dei ritratti continua in Piazza S. Stefano, Galleria del Cembalo presenta “IN POSA” presso PALAZZO ISOLANI 
Un immagine ”in posa” è per definizione costruita, su questo tema cardine della fotografia, sulla sua natura teatrale di vera finzione, riflettono nove autori:

A. Imbriaco
sequenza di manichini soldati 
che voltano le spalle all'obiettivo

A. Pavesi Fiori
documentazione sociale “ritratti di attese”


P.Ventura
 scene dipinte di memoria ottocentesca


M. Cavazza
autoritratti sineddoche


THE DAY AFTER


Nuova pelle per l'atrio dell'autostazione by associazione "il cerchio e le gocce" di Torino dove da quest'anno è stata allestita "l'area tolk" (per tutti i timorosi della cultura fruizione facilitata e gratuita).
La giornata di SetUp si apre con la presentazione del Festival Pop Up! Arte Contemporanea nello spazio urbano e del documentario Zio Ziegler alla cava di Arcevia


Start SetUp


L'IMPATTO:
il labirinto della "vita privata"





LA CARTA E LE SUE ACCEZIONI





Luce all'Artigiano-Artista 
con Sandro Tiberi
  dove la “carta a mano” diventa 
un vero e proprio linguaggio artistico.


RIFLETTIAMOCI SU





Da sempre appassionata al recupero creativo, la TRENCH ART rappresenta sicuramente una cultura del recupero, del riuso, del risparmio, attuata però in tempi di guerre che, oggi più di ieri, deve far riflettere. Fanno parte dell'arte di trincea, tutti quegli elementi decorativi o di utilità quotidiana la cui produzione è direttamente connessa ad un conflitto armato o alle sue conseguenze.
Presso OFFICINE SOCIAL BIKE